venerdì 7 aprile 2017

L’apprendimento cognitivo

E’ stato rilevato che l’uomo, molto più degli animali, apprende anche osservando le azioni degli altri, immagazzinando la rappresentazione del comportamento e il suo esito (punizione o rinforzo) e, sulla base di esperienze precedenti, prevede l’esito di un comportamento (e dunque, la propria modalità futura di azione) di cui non abbia ancora avuta alcuna diretta esperienza.

Tale processo è stato definito "cognitivo", perché mette in gioco attività cognitive superiori come formazione di concetti e previsione ("aspettative)" di soluzioni ai problemi.
Ne è un esempio l’ " apprendimento ad apprendere ", che è quella capacità di apprendere un compito o risolvere un problema dopo aver avuto esperienza di compiti e problemi analoghi, e dopo essere entrati in possesso di strumenti cognitivi per prevedere gli esiti di determinati comportamenti




L’apprendimento cognitivo sarebbe legato alla formazione di vere e proprie " mappe cognitive " (Tolman), rappresentazioni interne che possono essere utili per comportamenti futuri.
Per dimostrarlo, s'è ipotizzata una forma di " apprendimento latente ", che avviene senza rinforzo e che rimane latente fino a quando non diventi necessario, come se alcune informazioni non utili al momento venissero immagazzinate e utilizzate al momento opportuno.


Altro esempio è l’ " apprendimento intuitivo " (o " insight "): esso venne sperimentato da Kohler sugli scimpanzé e consiste nel risolvere dei problemi che richiedono una soluzione indiretta (come prendere una banana con l’aiuto di un bastone); funziona come se avvenisse una "ristrutturazione del campo cognitivo" relativo al problema. Si tratta di una modalità efficace, ma affidata molto al caso.

Apprendimento osservativo (o " modeling ")
La teoria su questo tipo di apprendimento si deve a Bandura (1973), che studiò l’apprendimento di bambini in un asilo che ripetevano i comportamenti aggressivi degli adulti se posti in una condizione di frustrazione.
Queste ricerche hanno suscitato molto interesse per i comportamenti appresi attraverso i massmedia.
Il "modeling" è caratterizzato da 4 stadi:
1 attenzione : passaggio cruciale che può subire l’influenza delle caratteristiche del modello in termini di attrattività, affidabilità, somiglianza o competenza percepita;
2 ritenzione : per immagazzinamento;
3 riproduzione motoria : ogni qual volta capiti l’occasione;
4 motivazione : legata alle condizioni emotive dell’individuo.

Approfondimenti sul comportamento latente

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